Personaggi illustri

Tra gli uomini illustri vissuti in Alfano ricordiamo la famiglia Del Verme, originaria di Verona, la quale si stabilì a Salerno dove sposò una nobile donna di quella città. La regina Giovanna II in premio dei tanti servizi a lei resi, gli assegnava un feudo in Alfano, assegnazione che veniva confermata da Alfonso D'Aragona. Di questa famiglia il personaggio che interessa Alfano fu Cono Luchino nato al Alfano il 2 giugno del 1675 dal conte Camillo Dal Verme di Maratea e da Antonia Manforte Dei Duchi di Laurito, mentre questi si trovavano in villeggiatura nella zona.
Cono Luchino studiò filosofia e giurisprudenza sotto la cura di Antonio Manforte, parente della madre. A 23 anni entrò nel clero napoletano e, divenuto sacerdote attese agli studi storici dedicando le sue pubblicazioni allo zio Luigi Dal Verme, cardinale di Ferrara; queste pubblicazioni furono encomiate da papa Benedetto XIII. Clemente XI nominò Cono Luchino Vescovo di Fondi, ma, essendo questa una residenza malsana gli venne concessa la sede di Ostuni (Br). Fu anche consigliere di Carlo VI per parecchi anni. Morì a 72 anni nella sede vescovile di Ostuni.Nel 1583 il paese di Alfano era costituito da 30 famiglie. Nel 1588, Paolo Brancaccio comprò il feudo. Il 29 settembre 1619 il viceré, Duca di Ossuna diede a Scipione Brancaccio il permesso di vendere questo feudo al Dott. G. Andrea Vernallo o Bernardo, di Campagna per 9.500 ducati; costui però vi rinunciò in favore del figlio.Nel 1624 il figlio del Vernallo vendette il feudo a Diego Vitale di Cava per 10.500 ducati. Nel 1669 il feudo di Alfano era posseduto da Giovanni Andrea Bernalla che lo tenne fino al 1700.
Il 10 gennaio 1759 Maria Rosa Bernalla ebbe il feudo in eredità dal padre Andrea che lo aveva avuto dal fratello Benedetto. Nel 1648 Alfano era formato da 40 fuochi cioè 200 abitanti, nel 1669 i fuochi erano 41 (205 abitanti). In questo periodo e cioè nel 1656 vi fu una grossa pestilenza in tutta l'Italia meridionale, ma si pensa che Alfano non ne fu particolarmente colpita poiché non vi fu una diminuzione di popolazione. Dopo la pestilenza nel 1659 vi fu un'alluvione che distrusse il raccolto e le piogge torrenziali fecero smottare le montagne. L'8 settembre 1694, alle ore 13, vi fu un terremoto che durò secondo quanto è scritto nei Ricordi della Badia di Cava, la durata di un Credo e fece grossi stragi. In una statistica delle arti e delle industrie manifatturiere voluta da Ministero dell'Interno del 1857 si dice che in Alfano vi era una sola ferriera nella quale erano occupati: un maestro in capo, due lavoranti e oltre una ventina di carbonari sparpagliati per la campagna addetti per la fattura dei carboni.
Per l'importo di questa ferriera il signor Pietro Novelli proprietario del circondario di Laureto, in relazione d'affari con i Landolina e gli Speranza, le famiglie più facoltose della zona, aveva investito 8.000 ducati facendo venire da Acerno un operaio specializzato. La ferriera occupava 10 persone ed aveva un giro d'affari di 1.500 ducati annui, tuttavia aveva una vita molto stentata infatti importava dall'isola d'Elba il materiale ferroso che scaricato a Scario doveva essere trasportato per oltre 10 miglia fino ad Alfano. Il ferro era venduto sulla piazza di Vallo a 13 ducati il cantaio. In seguito però il prezzo lievitò, a causa del primo sisma stradale per cui vi era combattività con il prodotto di altre ferriere più vicine a Vallo per cui il ferro di Alfano costava troppo e non veniva più acquistato.La famiglia Novelli abitava nel palazzo Novelli ancora esistente. Di questa famiglia non si è più avuta notizia. In paese però si racconta che è stata sterminata da una maledizione divina. Si dice infatti che di fronte alla loro casa sorgeva una chiesa dove tutte le mattine si celebrava la Messa.
Sembra che le campane suonavano di buonora disturbando il sonno dei signori Novelli che fecero abbattere la chiesa. Che questa chiesa sia esistita è certo, si sono trovate tracce durante gli scavi fatti per le fondamenta di alcune case, infatti in profondità sono state trovate ossa di scheletri umani; che la famiglia Novelli sia sparita è pure un dato di fatto, infatti nessuno ha più avuto notizie di loro.
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